Archivi tag: dorme

Martedì della settimana della VI Domenica dopo Pentecoste

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«… Gesù è la vita  …».

Lettura del Vangelo secondo Luca 8, 40-42a. 49-56

In quel tempo. Al suo ritorno, il Signore Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti erano in attesa di lui. Ed ecco, venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: si gettò ai piedi di Gesù e lo pregava di recarsi a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga e disse: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». Ma Gesù, avendo udito, rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete. Non è morta, ma dorme». Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta; ma egli le prese la mano e disse ad alta voce: «Fanciulla, àlzati!». La vita ritornò in lei e si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

Catechesi di padre  Massimo di Martedì  02 luglio  2024 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano –  Vangelo del rito Ambrosiano –  Luca 8, 40-42a. 49-56.

2024-07-02_Martedi_pMG_Catechesi_dalla_Parrocchia_S_Rita_Milano.mp3

 


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Venerdì della settimana della III Domenica dopo l’Epifania

santi Timoteo e Tito
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«… Talità kum …».

Lettura del Vangelo secondo Marco 5, 21-24a. 35-43

In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Catechesi di padre  Massimo di Venerdì 26 gennaio  2024 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano –  Marco 5, 21-24a. 35-43.

2024-01-26_Venerdi_pMG_Catechesi_dalla_Parrocchia_S_Rita_Milano.mp3


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Venerdì della settimana della III Domenica dopo l’Epifania

San Giovanni Bosco
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«… le attese, le promesse …».

Omelia di padre Massimo di Venerdì 31 gennaio 2020 – dalla Casa di Riposo Santa Marta – Milano –  Vangelo del rito Ambrosiano di Domenica 02 febbraio 2020 – Luca 2, 22-40.

2020-01-31_Venerdi_pMG_Omelia_dalla_Casa_di_Riposo_S_Marta_Milano.mp3

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«… l’agire di Dio …».

Omelia di padre Massimo di Venerdì 31 gennaio 2020 – dalla Parrocchia S. Rita – Milano –  Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 5, 21-24a. 35-43.

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«… Talità kum …».

Lettura del Vangelo secondo Marco 5, 21-24a. 35-43

In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Catechesi di padre Massimo di Venerdì 31 gennaio 2020 – dalla Parrocchia S. Rita – Milano –  Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 5, 21-24a. 35-43.

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